I Clinical Cases di ReAd files
Anno 2017
Clinical Cases N. 3 - 2017
Neoplasie e disturbi neurocognitivi nel paziente HIV positivo
La diagnosi di disturbi neurologici nei pazienti con HIV non è facile, spesso sono presenti fattori confondenti che ne ritardano l’identificazione. Scarsa aderenza, nadir di CD4 < 200 cellule/mmc, farmacoresistenza e viremia residua sono i fattori predisponenti. I casi clinici confermano come raltegravir sia un farmaco efficace dal punto di vista virologico e di prima scelta viste le limitate interazioni nel caso di pazienti con comorbidità e che necessitano di importanti terapie concomitanti. Nell’ambito della classe degli inibitori dell’integrasi, raltegravir ha confermato di avere una buona neuroprotezione e un buon profilo di tollerabilità.
Clinical Cases N. 2 - 2017
La gestione delle patologie cardiovascolari in HIV
I casi presentati evidenziano le attuali problematiche cliniche emergenti, legate all’invecchiamento e allo sviluppo di comorbidità: la protezione cardiovascolare e la successiva gestione sono una parte importante della pratica clinica quotidiana dell’infettivologo. In questi pazienti la terapia antiretrovirale deve essere adattata a situazioni cliniche molto complesse, in cui è indispensabile considerare tutti i fattori in gioco, soprattutto quando molti regimi non possono essere utilizzati. Nei casi clinici raltegravir è stato utilizzato in triplice o duplice terapia mantenendo efficacia e tollerabilità, sfruttando i vantaggi della minore interazione farmacologica, del minor impatto sul metabolismo lipidico, della possibilità di utilizzo anche in presenza di insufficienza renale.
Clinical Cases N. 1 - 2017
Approccio terapeutico alla coinfezione HIV/HCV
La serie di casi analizza l’attuale complessità di molti pazienti con HIV con lunghe storie di coinfezione da HCV, andati incontro a numerosi cambi di terapia sia per ridotta aderenza sia per sviluppo di eventi avversi ai primi farmaci antiretrovirali. Benchè giunti al trattamento dell’infezione da HCV tardivamente, in presenza di altre comorbidità come quella renale e metabolica, i casi mostrano l’indiscutibile efficacia dei nuovi trattamenti antivirali, con successi anche in pazienti molto complessi. Nella maggioranza dei casi di switch è stato scelto raltegravir, grazie al buon profilo di safety e al basso rischio di interazioni farmacologiche.