n. 7 - Dicembre 2013    
 
 
      EVG/COBI/TDF/FTC
Il primo STR con l’inibitore dell’integrasi
 
a cura di
Adriano Lazzarin
Università Vita-Salute,
IRCCS San Raffaele Milano
 
Oggi secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, HIV continua ad essere una delle principali sfide sanitarie globali, con più di 25 milioni di decessi negli ultimi 30 anni e con circa 35 milioni di persone che vivono con HIV (1). In Italia secondo i dati più recenti del Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità, resi noti a novembre 2013 e relativi al 31 dicembre 2012 (2), l’incidenza di HIV nelle Regioni Italiane (6,5 nuovi casi ogni 100.000 residenti) non mostra variazioni significative rispetto all’anno precedente. Le persone che hanno scoperto di essere HIV-positive nel 2012 hanno un’eta mediana di 38 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine. Nel 2012, la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l’80,7% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 42,7%; MSM 38,0%). Nel 2012, il 26% delle persone diagnosticate come HIV-positive è di nazionalita straniera.
Nel 2012, l’incidenza di AIDS è stata 1.7 per 100.000 residenti.
L’incidenza di AIDS e il numero di decessi per anno continuano a diminuire, principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate (introdotte nel nostro Paese nel 1996). Nel 2012, poco più di un quarto delle persone diagnosticate con AIDS ha eseguito una cART prima della diagnosi ma il “peso” della late presentation è ancora importante, in aumento tra il 2006 ed il 2012 e oggi pari al 67.9%, superiore quindi alla media europea (49%). A fronte di ciò,  i risultati del mantenimento in terapia sono importanti (3) con percentuali di “retention in care” superiori al 60% e di ottenimento della soppressione virologica in oltre il 90% dei pazienti. La “retention in care” è uno dei punti nodali: per garantire l’accesso alle cure, la disponibilità di strutture specializzate ed efficienti è indispensabile ed avvantaggia in termini di risultati le nazioni che ne dispongono ed, inoltre, differenzia tra loro i centri che iniziano tempestivamente la HAART.
   
Il valore dell’efficacia
e della persistenza in terapia
I più recenti dati di efficacia e persistenza in terapia, espressione del tempo in cui il paziente rimane in terapia cART, ottenuti negli studi clinici, mostrano percentuali intorno al 90% di soppressione virologica nel lungo termine (4-6) (Figura 1). ► continua
 
Il valore di EVG/COBI/TDF/FTC
come nuova soluzione per il paziente naive
Il nuovo STR (elvitegravir 150 mg/cobicistat 150 mg /tenofovir 300 mg/emtricitabina 200 mg) rappresenta oggi un traguardo importante della ricerca infettivologica: è, infatti, il primo regime STR che comprende un inibitore dell’integrasi (11). ► continua
 
Il nuovo STR: dati di efficacia e tolerability nel paziente naive
EVG/COBI/TDF/FTC è il primo STR che comprende un inibitore dell’integrasi; elvitegravir è un INSTI potente in formulazione QD, cobicistat è un farmaco booster privo di attività nei confronti di HIV, TDF/FTC è raccomandato come backbone preferito in prima linea in tutte le Linee Guida (7-10). ► continua
 
Lo studio 102
Lo studio 102 è un trial randomizzato (1:1), in doppio cieco di fase III, che ha confrontato efficacia e tollerabilità di EVG/COBI/TDF/FTC (n=348) vs EFV/TDF/FTC (n=352) in pazienti con HIV naive con viremia basale ≥ 5.000 copie/ml. ► continua
 
Lo studio 103
Lo studio 103 è un trial randomizzato (1:1), in doppio cieco di fase III, che ha confrontato efficacia e tollerabilità di EVG/COBI/TDF/FTC (n=353) vs ATV/r 300/100 mg + TDF/FTC (n=355) in pazienti con HIV naive con viremia basale HIV-RNA ≥ 5.000 copie/ml. ► continua
 
Il commento ai risultati
Da entrambi gli studi emerge una non-inferiorità rispetto agli “standard of care” attuali. Per quanto riguarda la risposta virologica, è importante sottolineare che EVG/COBI/TDF/FTC mostra un più rapido decay virale rispetto ai due schemi con cui è stato confrontato (Figura 16). ► continua
► Bibliografia
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