Conclusioni |
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I risultati degli studi clinici randomizzati e della real life hanno ampiamente dimostrato l’eccellente capacità di tenofovir di garantire la soppressione della replicazione virale a lungo termine nei pazienti con epatite cronica B.
Dati recenti indicano che il trattamento a lungo termine con tenofovir è in grado di determinare la regressione istologica della cirrosi nei pazienti trattati, rafforzando le evidenze di efficacia del farmaco.
Gli stessi studi hanno fornito solide certezze sul profilo di sicurezza di tenofovir nel lungo termine, evidenziando l’assenza di danno renale nei pazienti naive. Nei pazienti experienced, il rischio nefrotossico rimane comunque basso e confinato ai pazienti precedentemente trattati con adefovir+/- lamivudina; tale rischio può essere minimizzato con un attento monitoraggio della funzionalità renale.
Differentemente da quanto riportato dalle linee guida EASL, nei pazienti adefovir-experienced potrebbe essere utile la riduzione della dose di tenofovir nei pazienti con valori di eGFR ≤60 mL/min e livelli di fosfato sierico <2,5 mg/dL, confermati dopo valutazione e correzione del bilancio osseo (normalità dei valori sierici di vitamina D, paratormone e calcio). |