n.7 - Giugno 2011
 
Aumentano le possibilità terapeutiche
per le donne sieropositive

LPV/r è il primo PI indicato
nelle donne in gravidanza
 
La riduzione del tasso di trasmissione materno-fetale di HIV, inferiore allo 0,5% con la combinazione di terapia antiretrovirale, parto cesareo e allattamento artificiale, ha ormai aperto un nuovo scenario di progettualità nella vita della donna sieropositiva, favorendo il desiderio di genitorialità.
Abbiamo chiesto allla professoressa Antonella D’Arminio Monforte, esperta nel campo dell’HIV “al femminile”, di indicarci quali sono le problematiche emergenti, quali le raccomandazioni che danno le linee guida in ambito farmacologico e quale è il significato dell’indicazione nella donna in gravidanza ricevuto pochi giorni fa in ambito europeo da lopinavir/r, per ora l’unico PI ad avere avuto questo riconoscimento.
Le donne, gruppo a più alto rischio di contagio
“Oggi quasi il 60% dei casi di infezione da HIV nel mondo si verifica nelle donne. L’infezione viene oggi acquisita nella grande maggioranza dei casi per via sessuale, con un progressivo aumento di infezioni fra le donne in età fertile. continua
Una terapia HAART personalizzata in età fertile
Nella donna HIV-positiva è importante impostare una adeguata strategia di couselling in epoca preconcezionale, per definire le scelte relative al concepimento e preparare adeguatamente la gravidanza. È importante che il medico consideri il rischio di gravidanze non pianificate nella gestione della paziente sieropositiva: in un’inchiesta statunitense condotta su 700 donne con HIV, il 22% è entrata in gravidanza dopo la diagnosi di HIV: di queste il 57% non aveva mai parlato prima con il medico di questo argomento o della terapia antiretrovirale e ben il 42% aveva poche o nessuna informazione sulle opzioni ARV nei primi mesi di gravidanza. Inoltre, delle donne che avevano preso in considerazione una gravidanza o erano in gravidanza al momento della diagnosi di HIV, il 41% non aveva discusso con il proprio medico l’impatto della terapia sulla gravidanza e il 29% non aveva approfondito con il medico gli aspetti relativi agli eventi avversi legati ai farmaci (3).
HIV e gravidanza, allarmanti i dati italiani:
oltre la metà delle gravidanze non sono pianificate
Dati del Gruppo italiano di Sorveglianza sugli Antiretrovirali in Gravidanza (analisi relativa a 334 donne) evidenziano che al momento del concepimento, frequentemente le pazienti sono in terapia con una HAART utilizzabile nelle sole donne non gravide; inoltre, solo il 42% delle donne aveva pianificato la gravidanza e le prescrizioni riguardavano un ampia gamma di regimi ARV, compresi quelli basati su ddI + d4T ed efavirenz. continua
L’importanza della terapia personalizzata in gravidanza
Il regime ARV in gravidanza dovrebbe essere individualizzato sulla base dell’età gestazionale alla gravidanza, sull’efficacia del regime ARV per la prevenzione della trasmissione, e soprattutto sul profilo di tollerabilità e sicurezza per la madre e per il feto.
Gli scenari clinici aperti sono molteplici: la donna gravida che è già in terapia ARV prima del concepimento, la donna gravida che deve iniziare la terapia ARV per la propria salute o per ridurre il rischio di trasmissione materno-fetale, la donna gravida che ha già ricevuto in passato la terapia ARV, ma che non assume attualmente nessun farmaco e la donna che non ha ancora iniziato ART in quanto non ancora necessaria.
Gravidanza e indicazioni delle Linee Guida: LPV/r farmaco
di prima scelta nelle Linee Guida Italiane ed Internazionali
Dall’analisi delle linee guida, sia quelle internazionali come le DHHS (6), le EACS (7) e
le BHIVA (8), che quelle nazionali (9), emerge la raccomandazione ad utilizzare tra
gli inibitori della proteasi lopinavir/r, unico PI ad oggi ad avere ricevuto l’indicazione in
scheda tecnica (10). continua
I dati sul profilo di sicurezza
Poiché oggi nella scelta della terapia, l’elemento più importante da considerare è riuscire ad evitare lo sviluppo di tossicità, solo avendo un ampio numero di dati è possibile avere un quadro definitivo dell’impatto di ciascun farmaco. continua
ARV in gravidanza e pratica clinica italiana
I recenti trend sull’utilizzo degli antiretrovirali emergono da un’analisi italiana condotta su oltre 900 donne HIV-infette che hanno avuto un figlio dal 2002 al 2008 (19): in questo periodo è aumentata la percentuale di pazienti in cui veniva utilizzata la triplice terapia, con conseguente trend verso l’aumento delle donne che ottenevano la soppressione virologica completa al 3° trimestre di gravidanza. continua
Bibliografia
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