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Un marker di decadimento cognitivo nelle persone HIV...

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine...

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

https://journals.lww.com/aidsonline/fulltext/2024/06010/brain_n_acetyl_aspartyl_glutamate_is_associated.10.aspx

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Il decadimento delle funzioni cognitive, soprattutto di ordine superiore, persiste persone con HIV (PWH) virosoppresse. Uno studio pubblicato su Aids ha perciò verificato se le concentrazioni di N-acetil-aspartil glutammato (NAAG) misurate a livello cerebrale mediante spettroscopia di risonanza magnetica si associassero alla funzione cognitiva: studi in modelli murini e in primati hanno infatti dimostrato che livelli più alti di NAAG migliorano apprendimento e memoria.

Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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Un marker di decadimento cognitivo nelle persone HIV viro-soppresse

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Con un'analisi retrospettiva dei dati di uno studio precedentemente pubblicato con risonanza magnetica 7 Tesla, lo studio ha esaminato le relazioni tra livelli di NAAG nella sostanza bianca frontale, nell'ippocampo sinistro e nei gangli della base sinistra e le prestazioni cognitive dominio-specifiche in 40 PWH dopo l'aggiustamento dei fattori confondenti. I partecipanti avevano più di 50 anni, non avevano fatto uso di sostanze psicoattive per 3 mesi e non presentavano disturbi neurologici né della sfera affettiva. Livelli più elevati di NAAG nella sostanza bianca frontale sono stati associati a una migliore attenzione/memoria di lavoro, livelli più elevati di NAAG dei gangli della base sinistra alla migliore fluenza verbale, mentre la relazione positiva tra livelli di NAAG nell'ippocampo e la funzione esecutiva ha perso di significatività dopo la correzione per i fattori confondenti. Gli Autori dello studio, che per primo ha misurato i livelli di NAAG mediante risonanza magnetica, concludono sostendo che la NAAG a livello cerebrale possa rappresentare un biomarcatore delle funzioni cognitive nelle PWH viro-soppresse, e che la modulazione farmacologica della NAAG meriti di essere indagata come approccio terapeutico per il deficit cognitivi in questa popolazione.

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