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Nuove linee guida WHO per l’integrazione dei servizi per...

I disturbi mentali sono più frequenti tra le persone che...

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

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La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

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Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

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Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

Nuove linee guida WHO per l’integrazione dei servizi per HIV/AIDS e di salute mentale

L’allarme sull’interconnessione tra infezione da HIV e malattie mentali è stato dato da tempo: la probabilità di sviluppare disturbi mentali è significativamente aumentata nelle persone a maggior rischio di contrarre HIV nonché nelle persone che vivono HIV, a causa della prolungata attivazione delle risposte immunitarie e della localizzazione del virus in diverse parti del cervello.

Ulteriori fattori, come la ART, possono aumentare i disturbi metabolici nel Sistema Nervoso Centrale delle persone con infezione da HIV a causa della neurotossicità di alcuni farmaci antiretrovirali comunemente usati e, quindi, accelerare lo sviluppo della patologia mentale. Inoltre, l'interazione competitiva tra gli psicofarmaci e gli antiretrovirali prescritti, con conseguenti modifiche nelle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, non esclude l'insorgenza o l'esacerbazione di disturbi mentali, che dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nel trattamento delle persone con HIV.

La prevalenza di depressione nelle persone che vivono con HIV in Africa sub-sahariana è stimata al 24%, rispetto a meno del 3% della popolazione generale. Negli Stati Uniti la prevalenza di disturbi da uso di sostanze nelle persone con HIV arriva al 48%. Tra gli adolescenti che vivono con HIV l’impatto di depressione e ansia è maggiore rispetto ai coetanei sieronegativi.

Le persone che vivono con HIV hanno una probabilità significativamente più alta di avere pensieri suicidi e di morire per suicidio: il tasso di decesso per suicidio è 100 volte più alto rispetto alla popolazione generale, sotto la spinta di stigma, discriminazione ed emarginazione sociale, maggiore vulnerabilità e violazioni dei diritti umani.

L'integrazione di salute mentale e supporto psicosociale con i servizi e gli interventi per l'HIV è una delle azioni prioritarie della Strategia Globale contro l'AIDS 2021-2026: le Linee guida (https://www.who.int/publications/i/item/9789240043176) forniscono strumenti, buone pratiche, casi di studio e raccomandazioni.

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