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Miglioramento dell’infiammazione epatica con bulevirtide |...

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata...

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

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Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

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Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

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L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

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L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

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L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

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Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

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L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

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Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

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Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

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L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

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https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

Miglioramento dell’infiammazione epatica con bulevirtide

L’efficacia antivirale di bulevirtide (BLV) è stata valutata con un’analisi combinata di 126 biopsie epatiche appaiate al basale e dopo 24 o 48 settimane di trattamento, raccolte in un sottogruppo di pazienti di 3 studi clinici (MYR202, MYR203 e MYR 301). Nello studio clinico MYR202, i pazienti con epatite cronica D sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di BLV a 2 mg, 5 mg o 10 mg/die; nello studio MYR203 (fase II) e MYR301 (fase III) hanno ricevuto 48 settimane di BLV a 2 mg o 10 mg/die.

Alla settimana 24, la riduzione mediana dell'HDV RNA intraepatico rispetto al basale è stata di 0,9 Log10 con BLV 2 mg, 1,1 Log10 con BLV 5 mg e 1,4 Log10 con BLV 10 mg; alla settimana 48, le riduzioni mediane sono state di 2,2 Log10 con 2 mg (n = 27) e 2,7 Log10 con 10 mg (n = 37) di 2,2 Log10 con BLV 2 mg e 2,7 Log10 con BLV 10 mg. Il trattamento con BLV ha determinato inoltre una drastica riduzione del numero di epatociti HDAg positivi e una concomitante diminuzione dei livelli trascrizionali delle chemochine infiammatorie e dei geni stimolati da interferoni, un cambiamento che rispecchia la diminuzione dei livelli sierici di ALT osservata in questi studi.

In conclusione, questi dati indicano che il blocco dell'ingresso di HDV migliora i segni di infiammazione epatica e promuove una forte riduzione degli epatociti infetti, suggerendo che alcuni pazienti possano ottenere la guarigione con regimi di trattamento prolungato.

https://www.journal-of-hepatology.eu/article/S0168-8278(24)00114-4/fulltext

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