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L’OMS informa sullo stato di sviluppo degli antibatterici |...

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di...

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

https://www.who.int/news/item/14-06-2024-who-releases-report-on-state-of-development-of-antibacterials

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

https://www.who.int/news/item/14-06-2024-who-releases-report-on-state-of-development-of-antibacterials

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

https://www.who.int/news/item/14-06-2024-who-releases-report-on-state-of-development-of-antibacterials

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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https://www.who.int/news/item/14-06-2024-who-releases-report-on-state-of-development-of-antibacterials

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

https://www.who.int/news/item/14-06-2024-who-releases-report-on-state-of-development-of-antibacterials

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

Il passaggio ad agenti antibatterici mirati a un singolo patogeno sembra essersi stabilizzato, probabilmente perché implicano necessariamente la disponibilità di metodiche diagnostiche rapide, ampiamente disponibili e a prezzi accessibili. 

 

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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L’OMS informa sullo stato di sviluppo degli antibatterici

Nonostante il numero di farmaci antibatterici in fase di sviluppo clinico sia aumentato da 80 nel 2021 a 97 nel 2023, è urgente il bisogno di farmaci innovativi per contrastare l’aumento della resistenza antimicrobica:  si riassume così il resoconto dell’OMS che ogni anno valuta se l'attuale pipeline di ricerca e sviluppo sia in grado di affrontare adeguatamente le infezioni gravi e causate dai batteri resistenti ai farmaci. 

Solo 12 dei 32 antibiotici in fase di sviluppo per affrontare le infezioni dell’elenco dei patogeni batterici prioritari possono essere considerati innovativi, e solo 4 di questi  sono attivi contro almeno un patogeno classificato a priorità critica. Dal 1° luglio 2017, 13 nuovi antibiotici hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, ma solo 2 appartengono a una nuova classe farmacologica e soddisfano uno o più criteri di innovazione. Sono sempre più indagati in quest’ambito i biologici non tradizionali (batteriofagi, anticorpi, antivirulenza e immunomodulanti) quali strategie complementari o alternative agli antibiotici. Sono stati inoltre autorizzati per l’uso clinico negli adulti 3 prodotti a base fecale per il ripristino del microbiota intestinale per la prevenzione delle infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile (CDI) dopo trattamento antibiotico. Molti approcci non tradizionali sono invece ben rappresentati nella pipeline preclinica degli ultimi 4 anni, che è attiva e innovativa, con un’attenzione particolare rivolta ai Gram-negativi.

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