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Relazioni pericolose tra NAFLD e fibrosi epatica: relazioni...

Le persone con HIV con NAFLD e/o fibrosi epatica significativa,...

Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

Cervo A et al. Dangerous liaisons: NAFLD and liver fibrosis increase cardiovascular risk in HIV. HIV Med. 2022 Feb 24.doi: 10.1111/hiv.13274. Online ahead of print

Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

Cervo A et al. Dangerous liaisons: NAFLD and liver fibrosis increase cardiovascular risk in HIV. HIV Med. 2022 Feb 24.doi: 10.1111/hiv.13274. Online ahead of print

Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Cervo A et al. Dangerous liaisons: NAFLD and liver fibrosis increase cardiovascular risk in HIV. HIV Med. 2022 Feb 24.doi: 10.1111/hiv.13274. Online ahead of print

Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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Relazioni pericolose tra NAFLD e fibrosi epatica: relazioni pericolose nei pazienti con HIV

Se nella popolazione generale NAFLD è fortemente associata alla malattia cardiovascolare, lo è ancora di più nelle persone con infezione da HIV e fibrosi epatica clinicamente significativa. Questo il messaggio emerso da un recente studio, condotto su tre coorti di pazienti, e pubblicato   su HIV Medicine: sono stati inclusi 941 pazienti con HIV e di questi, 423 (45%), 128 (13,6%), 260 (27,6%) e 130 (13,8%) sono stati classificati rispettivamente come a basso, borderline, intermedio e alto rischio di sviluppo di malattia cardiovascolare, stimata mediante ASCVD. Fattori predittori di rischio cardiovascolare intermedio-alto sono risultati la presenza di NAFLD (odds ratio aggiustato [aOR] 2.11; 95% intervallo di confidenza [CI] 1.40-3.18; p < 0.001), la fibrosi epatica (aOR 1.64; 95% CI 1.03-2. 59; p = 0,034), la durata dell'HIV (aOR 1,04; 95% CI 1,02-1,06; p < 0,001),  e una precedente esposizione ad analoghi della timidina e/o didanosina (aOR 1,54; 95% CI 1,09-2,18; p = 0,014). La NAFLD si associava ad un più elevato rischio cardiovascolare nei pazienti normopeso (aOR 2,97; 95% CI 1,43-6,16; p = 0,003), in quelli con BMI <30 kg/m2 (aOR 2,30; 95% CI 1,46-3,61; p < 0,001) e in quelli di età <60 anni (aOR 2,19; 95% CI 1,36-3,54; p = 0,001).

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