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AIFA autorizza il nuovo antivirale orale anti-SARS-CoV-2 | I...

I risultati mostrano che PF-07321332/ritonavir è in grado...

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

AIFA autorizza il nuovo antivirale orale anti-SARS-CoV-2

Dopo il parere positivo di EMA, anche AIFA ha dato l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni a PF-07321332/ritonavir, il nuovo antivirale orale indicato per il trattamento di COVID-19 negli adulti  che  non  necessitano  di  ossigenoterapia  supplementare  e  che  sono  ad  elevato  rischio di  progressione  a  COVID-19  severa.

Il nuovo antivirale contiene due principi attivi, PF-07321332, o nirmatrelvir, e ritonavir: il primo agisce riducendo la capacità del virus SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir agisce da booster prolungando l’azione di PF-07321332. Il nuovo farmaco nello studio registrativo EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio  di ospedalizzazione e morte rispetto a placebo, nei pazienti trattati entro tre giorni dall'inizio dei sintomi (endpoint primario). 

Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il nuovo antivirale sono stati ricoverati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ricoverati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto placebo e sono stati ricoverati o sono morti (27/385 ricoverati con 7 decessi successivi), con una significatività statistica era elevata (p<0,0001). Simili riduzioni dell'ospedalizzazione o della morte legate a COVID-19 sono state osservate nei pazienti trattati entro cinque giorni dall'inizio dei sintomi; l'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir sono stati ospedalizzati fino al giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con una elevata significatività statistica (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio, fino al giorno 28 non sono stati riportati decessi nei pazienti che hanno ricevuto nirmatrelvir/ritonavir rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

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