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CONGRESS REPORT N. 2 |
ReAd files
al CROI 2009 |
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Le novità in campo farmacocinetico e farmacogenetico, gli aggiornamenti sulla terapia nei pazienti con epatite virale, le novità in tema di coinfezione HIV-virus epatitici, le nuove conoscenze sulle resistenze al centro del secondo Congress report degli inviati speciali di Readfiles dalla 16th Conference on Retroviruses and Opportunitic Infections di Montreal 2009. |
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A cura di: Claudia Balotta,
Stefano Bonora,
Andrea Calcagno,
Mauro Zaccarelli |
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Farmacocinetica e farmacogenomica |
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Molta attenzione al CROI 2009 di Montreal è stata posta sulle interazioni e sulle strategie per limitarle (abstract 701). Uno studio condotto in Uganda su 49 pazienti dimostra aumentate concentrazioni di nevirapina (5116 vs. 3709 ng/ml) in corso di co-terapia con fluconazolo senza aumentata incidenza di epatotossicità (abstract 700). Dati relativi al regime ATV (300mg) e RGV (400mg) sono stati raccolti in pazienti in terapia bid: l’esposizione di ATV è lievemente ridotta (Cmax, AUC e Cmin rispettivamente del 11%, 17%, 29%) e quella a RGV decisamente aumentata (Cmax, AUC e Cmin del 39%, 54%, 48%) sebbene con |
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un’ampia variabilità interindividuale. Le Ctrough di ATV si sono dimostrate ben al di sopra dell’EC90 (817 ng/ml, range 250-1550) (abstract 696). I dati di uno studio condotto su 13 pazienti al momento dello switch da EFV a NVP deporrebbero per un periodo di due settimane di co-somministrazione di EFV e NVP (200mg qd) prima di passare a NVP 200mg bid per ridurre i rischi di epatotossicità e sottoesposizione farmacologica (abstract 694). |
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Epatite B e C: la terapia |
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Nel simposio sugli aggiornamenti di terapia per HBV e HCV K. Sherman (abstract 61) ha presentato le opzioni attuali di terapia per HBV, con riferimento ai nuovi farmaci disponibili e ai profili di resistenza ad essi correlati (Figura 1), ipotizzando anche per HBV, la necessità di terapia combinata con 2 farmaci con profilo di resistenza non sovrapponibile, essendo il goal di trattamento la soppressione stabile della viremia. A Perelson (abstract 62) e JM Pawlotsky (abstract 63) hanno descritto il meccanismi di azione e resistenza dei nuovi agenti STAT-C (Specifically Targeted Antiviral Therapy for Patients With HCV). |
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Coinfezioni HIV-Epatite B e C |
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La sessione orale si è aperta con una presentazione di V Svicher (abstract 99), che ha dimostrato come la variabilità genetica di HBV sia elevata sia ad alti che a bassi livelli di CD4, ma è funzionale allo sviluppo di mutazioni specifiche solo ad alti livelli di CD4 per la pressione selettiva immunitaria. K Lacombe (abstract 100) ha sottolineato come la probabilità di risposta a tenofovir nei pazienti HBV/HIV sia vicina al 100% ma sono state anche osservate, in corso di blip viremico, 2 nuove mutazioni RT: R274W e S219A, con possibile associazione a resistenza al farmaco. |
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Resistenze |
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La resistenza trasmessa
Il simposio sulla resistenza ad HIV e la risposta alla terapia è stato aperto da D. Pillay (abstract 123) che ha valutato le conoscenze attuali in merito alla resistenza trasmessa (TDR) sul versante i) dell’epidemiologia, sottolineando come dati su larghe popolazioni siano necessari per avere stime affidabili, ii) della risposta alla terapia, ricapitolando i lavori che hanno dimostrato che l’impatto della resistenza primaria sulla terapia di prima linea e iii) degli aspetti legati alla biologia di HIV che sono tuttora aperti e complicano sia la rilevazione, sia la stima di questo fenomeno. A questo proposito, poiché la popolazione virale di HIV-1 è una quasispecie, e ciò può comportare la sottostima della TDR, ha indicato come le nuove tecnologie (PCR allele specifica e/o metodologie mediante pyrosequencing) ci forniranno in futuro studi estremamente affidabili. Inoltre, anche se la TDR sembra essere stabile o in declino nel Nord Europa e negli Stati Uniti, per la maggiore disponibilità di farmaci antiretrovirali e per il loro migliore uso attuale, è probabile che le nuove infezioni diagnosticate e non, siano dovute sia a soggetti non trattati sia a coloro che hanno sviluppato resistenza alle classi in uso. Ne consegue che rimane importante studiare le dinamiche di trasmissione sia nei paesi sviluppati, dove occorre valutare accuratamente le possibili sub-epidemie nei diversi gruppi a rischio, sia nei paesi a risorse limitate dove il rollout dei primi regimi è già una realtà. |
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