Anche per quanto riguarda lo switch all’ STR darunavir (DRV)/cobicistat/FTC/TAF sono stati presentati dati interessanti: da analisi secondarie dello studio EMERALD è emerso che questa strategia rimane una scelta sicura anche in pazienti con precedenti fallimenti virologici ed esposti a molti regimi ART (#502).
Tre lavori riguardanti DTG hanno approfondito il suo utilizzo in contesti particolari. Un regime a base di DTG al dosaggio di 50 mg potrebbe essere sufficiente per ottenere la soppressione virologica anche quando iniziato nel terzo trimestre di gravidanza, secondo i risultati preliminari del Dolphin-1 (#807); l’utilizzo di DTG più 2 NRTI risulta essere superiore a lopinavir + 2 NRTI come seconda linea in paesi a risorse limitate, nello studio Dawning (#508) ed, infine, l’utilizzo di DTG 50 mg bis in die durante la terapia anti-tubercolare con rifampicina appare efficace e ben tollerato (#33).
L’evidenza della non inferiorità a 48 settimane della duplice terapia con DRV/ritonavir/lamivudina versus la triplice terapia nel paziente naïve (studio ANDES, #489), insieme agli altri studi sulle duplici in prima linea che sono in corso, potrebbe in futuro cambiare gli scenari della terapia antiretrovirale. Dati di particolare rilevanza clinica sono emersi infine dal RCT REALITY, che dall’analisi di 1805 pazienti con severa immunocompromissione (CD4<100 cell/mmc) in Africa non ha evidenziato un maggior rischio di sindrome da immunoricostituzione associato all’utilizzo degli inibitori della integrasi (raltegravir) come intensificazione in prima linea, mentre l’utilizzo, insieme all’inizio della ART, di una profilassi con cotrimossazolo, isoniazide, fluconazolo, albendazolo e azitromicina sembra diminuire la mortalità per criptococco e ridurre l’incidenza di tubercolosi e criptococco (#23, #490).