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Life beyond HIV: the impact of comorbidities

Alberto Nelson Cavallari, Sapienza di Roma

I risultati hanno mostrato una maggiore incidenza di nuove placche di qualsisi natura e una più spiccata progressione delle placche preesistenti nei soggetti HIV+ rispetto agli HIV- (#77).

Anche il rischio di arteriopatia periferica risulta aumentato nei soggetti HIV+ >40 anni di età, come dimostrato da A.D. Knudsen in uno studio che ha misurato l'Ankle-Brachial index (ABI) in 908 HIV+ e 11106 HIV- (arteriopatia periferica definita come ABI≤0.9); le variabili HIV correlate (AIDS, CD4 nadir, CD4, CD4/CD8, cART, anni di infezione e coinfezione da HCV) non sono risultate associate con l’arteriopatia periferica (Knudsen AD, #76).

L’insufficienza renale cronica (IRC) rappresenta, nella popolazione generale, un importante fattore di rischio per eventi avversi, come ad esempio malattie cardiovascolare e morte. L. Ryom ha presentato i dati di uno studio condotto su 2467 pazienti HIV+ con IRC e 33427 HIV+ senza IRC, provenienti dalla coorte D:A:D, nel corso del quale è stata valutata l’incidenza di diversi outcome clinici (insufficienza renale terminale, insufficienza epatica, malattia cardiovascolare, neoplasie AIDS- e non-AIDS correlate, altri eventi AIDS e morte) nelle due popolazioni. I risultati hanno mostrato come l’incidenza degli outcome considerati sia stata più elevata tra i partecipanti con IRC. Inoltre, i soggetti con IRC mostravano un rischio di morte e di accidenti cardiovascolari maggiore rispetto a quello di semplice progressione della insufficienza renale (#75).

K. N. Althoff ha sottolineato come nella popolazione HIV+ le comorbidità che coinvolgono la sfera mentale (depressione, ansia, disurbi dello spettro bipolare, schizofrenia, disturbo da stress post-traumatico, abuso alcolico e abuso di stupefacenti) siano in amumento almeno quanto le comorbidità della sfera fisica; Althoff ha inoltre sottolineato il fatto che le comorbidità mentali possono risultare importanti nel favorire l’insorgenza o la progressione di quelle fisiche ed ha auspicato in futuro un approccio integrato per lo studio delle comorbidità (#103).

Per concludere, nel corso di una sessione plenaria R. H. Remien ha ricordato come le problematiche mentali influiscono negativamente sugli outcome clinici dei soggetti HIV+ e ha enfatizzato l’importanza di prenderci cura prima di tutto di noi stessi: facendo attività fisica (possibilmente all’aperto), mangiando bene, riposando, facendo stretching e soprattutto supportandoci reciprocamente! (Plenary PL-2).