A tale proposito lo studio presentato da Ndhlovu et al. (#67) ha mostrato come una marcata risposta CD8-mediata sia presente nei soggetti trattati precocemente con ART, e correli con una riduzione del reservoir. Ad ulteriore conferma, il trial RV254/SEARCH010 ha dimostrato che una ART precocissima (stadi Fiebig I-II) riduce la stabilità di HIV-RNA all’interno dei linfociti CD4 e di HIV-DNA nei PBMC; tuttavia, nell’ambito della stessa coorte sono state evidenziate una presenza importante di RNA e DNA provirale a livello linfonodale anche in soggetti trattati sin dallo stadio Fiebig I (Kroon et al, O-05, #66), ed una differenza fenotipica dei linfociti B e T-helper nel sangue rispetto ai linfonodi (Buranapraditkun et al, #285).
Un altro importante aspetto (M. Martin, #49) riguarda il ruolo degli anticorpi neutralizzanti (bNABs) rivolti sia contro un target virale che verso proteine dell’ospite, nella prevenzione dell’infezione e all’interno di regimi ART di combinazione specie nelle fasi precoci. Su modelli animali, i bNABs hanno consentito un migliore controllo virologico dopo sospensione della ART (Byrareddy, Science 2016); Barouch et al. (#73LB) hanno mostrato, nel macaco, che l’introduzione del bNAB PGT121 (associato all’inibitore del TLR7 GS-9620) dopo 96 settimane di ART iniziata al 7 giorno di infezione, esitava in un rebound virologico più tardivo e di minore entità. Fra i possibili target a livello dell’ospite, è promettente l’impiego di inibitori dell’integrina α4β7, che lega il segmento V2 di env ed è responsabile dell’homing a livello del GALT nelle fasi iniziali dell’infezione (J. Arthos, #50).
Il coinvolgimento della mucosa intestinale, che ha un ruolo cruciale nella progressione dell’infezione anche a causa dell’alterata traslocazione microbica, inizia proprio nella fase acuta, come indicato da Cannizzo et al. (#272) che hanno evidenziato già in tale epoca un danno a livello delle giunzioni tight, pur in assenza di una alterata traslocazione microbica.
Infine, nell’ambito della coorte SEARCH 010, sono stati analizzati eventi precoci a livello del SNC. In particolare, è stato descritto un alterato metabolismo ossidativo in termini di riduzione del glutatione cerebrale durante l’infezione acuta, in assenza di normalizzazione dopo ART (Sailasuta et al. #437), mentre non vi sarebbero ancora in tale fase alterazioni marcate della microstruttura della sostanza bianca né della funzionalità cerebrale, valutate con tecniche di neuroimaging funzionale (Samboju et al, #430).