Anamnesi e storia terapeutica
A marzo 2012 giunge alla nostra attenzione una donna etiope di 35 anni, decisa a voler essere seguita per l’infezione da HIV, scoperta durante un ricovero al Policlinico Umberto I di Roma nel 2008, qualche mese dopo il suo ingresso in Italia.
Raccogliendo l’anamnesi, scopriamo che la storia della sua infezione è correlata alle atroci barbarie e agli abusi subiti durante il percorso migratorio verso il nostro paese, e l’orribile ricordo di ciò rende l’accettazione della malattia molto difficile e dolorosa.
Durante il ricovero presso il Policlinico Umberto I le venivano, inoltre, diagnosticate: sifilide secondaria, schistosomiasi intestinale, celiachia e incontinenza sfinterica fecale ed urinaria.
Dal 2008 la paziente veniva sottoposta a numerosi interventi di chirurgia ricostruttiva del pavimento pelvico per una fistola ano-vaginale post-traumatica che non si erano, tuttavia, dimostrati risolutivi.
Figura 1 |
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Alla prima valutazione viro-immunologica presso il nostro centro riscontriamo: CD4 197 cellule/mmc, HIV-RNA 78.700 copie/mL. La paziente da alcuni mesi ha sospeso la cART iniziata nel 2008 con FTC/TDF + LPV/r, a causa di un grave stato depressivo. Richiediamo il test genotipico che rivela sottotipo virale C di HIV-1, privo di mutazioni in proteasi, con la mutazione Y181F in trascrittasi inversa che depone per ridotta suscettibilità alla classe degli NNRTI il cui uso viene, pertanto, sconsigliato.
Discutiamo con la paziente della necessità di riniziare una cART efficace e concordiamo di iniziare FTC/TDF DRV/r 800 mg QD. Dopo pochi mesi appare evidente che la difficile accettazione della malattia e lo stato depressivo legato alla situazione socioeconomica e clinica generale, sono la causa di una scarsa compliance ai controlli clinici ed alla terapia. Nonostante il counselling e la terapia farmacologica impostata dallo psichiatra, per circa 3 anni la viremia rimane costantemente rilevabile, oscillando tra le 500 e le 1.000 copie/mL, a causa della pressione farmacologica inadeguata, ed il recupero immunologico rimane scarso.
Figura 2 |
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Ad aprile 2015 decidiamo, d’accordo con la paziente, di semplificare la cART con un regime STR a base di EVG/COBI/FTC/TDF, più adatto alla sua condizione clinica e psicologica. Dopo 1 mese dall’inizio del nuovo regime, la paziente raggiunge la non rilevabilità dell’HIV-RNA, che sta mantenendo da 5 mesi. Non ha mai descritto effetti collaterali né disturbi legati al nuovo regime e rispetta regolarmente gli appuntamenti programmati.
Il profilo della viremia e dei CD4 è rappresentato in Figura 1 e 2. Parametri lipidici, di funzionalità renale ed epatica sono stabili, nella norma.
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