La dose iniziale di Rbv era di 600 mg/die aggiustata durante il trattamento in base ai livelli di emoglobina e alla clearance renale secondo lo schema di Figura 8. In Figura 9 e 10 sono riportate le caratteristiche basali dei pazienti valutati nello studio.
Figura 8 |
|
Figura 9 |
|
Figura 10 |
|
La risposta virologica nei pazienti con score di Child-Pugh (CP) C era più lenta rispetto ai CP A e B (Figura 11).
Complessivamente le dosi mediane giornaliere di Rbv erano più basse nei pazienti CP C (398 mg/die), rispetto ai CP B (445 mg/die) e CP A (471 mg/die). Anche le dosi mediane in rapporto al peso corporeo erano più basse nei CP C (4,3 mg/kg/die) rispetto ai CP B (5,6 mg/kg/die) e CP A (6,9 mg/kg/die), così come le percentuali di pazienti che riducevano la dose di Rbv (64% vs 43% vs 50%, rispettivamente nei C, B ed A); mentre le percentuali di discontinuazione della Rbv sono state sovrapponibili nei diversi stadi dello score CP.
Lo studio ha inoltre documentato l’esistenza di un trend per una più elevata esposizione a DCV ed al metabolita di SOF (GS-331007) nei pazienti CP C che ottenevano SVR rispetto a quelli senza SVR (Figura 12), a giustificare almeno in parte i differenti tassi di risposta virologica.
Figura 11 |
|
Figura 12 |
|
Interessante infine notare come i più bassi livelli basali di albumina fossero associati al mancato raggiungimento della SVR nei pazienti CP C. Ciò può essere determinato sia dalla ridotta funzione epatica che dall’aumento del volume plasmatico in grado di influenzare la distribuzione dei farmaci nei pazienti con epatopatia più avanzata. Al contrario, i livelli totali di sodio e di bilirubina erano comparabili nei pazienti CP C con o senza SVR (Figura 13).
In questo modo, è stato dimostrato come la combinazione di fattori correlati alla ridotta funzione epatica e ad un’alterata farmacocinetica possano contribuire nel ridurre i tassi di SVR nei pazienti con una cirrosi più avanzata.
Figura 13 |
|
|