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HCV GT3: gli studi in real life |
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La metà circa dei pazienti era experienced e il 94.4% presentava una malattia epatica particolarmente avanzata: CTP B 66.2%, CTP C 9.9%, 38.1% con ascite e il 17.1% con encefalopatia (Figura 11). |
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Figura 11 |
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La maggior parte dei pazienti ha raggiunto SVR12, con tassi superiori all’80% nei pazienti con infezione da genotipo 1 e leggermente ridotti nei pazienti con infezione da genotipo 3. Con tassi di SVR12 del 70%, la combinazione sofosbuvir e daclatasvir, con o senza ribavirina, risulta essere più efficace, anche se rimane da verificare se l’estensione della terapia a 24 settimane sia in grado di migliorare i tassi di SVR nei pazienti con malattia particolarmente avanzata (Figura 12). |
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Figura 12 |
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A questo proposito, sono disponibili i dati ad interim dell’EAP francese. Nel programma sono stati arruolati 601 pazienti con genotipo 3, fibrosi grave (F3) o cirrosi (F4), manifestazioni extraepatiche, recidiva post-trapianto, indicazione per trapianto epatico o renale. Il 75% presentava cirrosi e il 73% aveva precedentemente fallito il trattamento anti-HCV. I risultati preliminari, presentati all’ultimo congresso EASL, si riferiscono ai pazienti per cui è disponibile il dato di SVR4. Sofosbuvir più daclatasvir, con o senza ribavirina, determina tassi di SVR4 del 76% (regime di 12 settimane) e dell’88% (regime di 24 settimane), evidenziando che l’estensione del trattamento è in grado di aumentare i tassi di SVR nei pazienti con cirrosi (Figura 13). |
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Figura 13 |
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