E’ uno scenario che impone interventi mirati per l’emersione del sommerso e, quindi, misure per un accesso allargato ai farmaci vista l’elevata efficacia delle nuove terapie anti-HCV. La sensazione è che, nonostante sia un settore in movimento, lo sviluppo di terapie per l’epatite C abbia raggiunto - con tassi di SVR complessivamente superiori al 90% - una sorta di stabilità nell’ultimo anno, che ha consentito di redigere raccomandazioni sufficientemente “aperte” all’arrivo di nuove terapie e, allo stesso tempo, motivate a trovare un equilibrio tra esigenze della clinica e disponibilità delle risorse.
 
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