Gli studi registrativi
 
Dopo 48 settimane di terapia nello studio ECHO, l’83% dei pazienti, in entrambi i regimi terapeutici, raggiungevano una viremia non rilevabile (<50 copie/mL) [differenza percentuale -0.1%, 95% intervallo di confidenza (95% CI) -5.5 5.7)]. Nell’analisi per protocol risultavano soppressi l’ 85% dei pazienti nel braccio rilpivirina e l’83% nel braccio efavirenz [differenza percentuale 0.8%, 95% CI -4.8 -6.5]; lo studio raggiungeva così l’end-point primario.
Analizzando ulteriormente i dati a disposizione, si è potuto notare che nei pazienti con viremia <100.000 copie/mL il tasso di risposta era del 90% nel braccio rilpivirina rispetto al solo 83% nel braccio efavirenz. In modo inaspettato, però, nei pazienti con > 500.000 HIV-RNA copie/mL, rilpivirina ha dimostrato un più basso tasso di risposta rispetto ad efavirenz (62 vs. 81%). Questo risultato è stato attribuito dagli autori dello studio, al ridotto numero di pazienti con viremie plasmatiche così elevate presenti nei due bracci di terapia (rilpivirina = 10% vs. efavirenz = 14%).
Infine, dopo la 48 settimana di terapia sono stati valutati i fallimenti virologici (HIV-RNA >50 copie/mL: questi si sono registrati nel 13% dei pazienti nel braccio rilpivirina, mentre erano il 6% nel braccio efavirenz. Al fallimento, in oltre la metà dei pazienti, erano visibili mutazioni al genotipo, le più comuni erano E138K nel braccio rilpivirina e la K103N nel braccio efavirenz. La mutazione M184I, V, o entrambe erano le più comuni appartenenti agli analoghi nucleos(t)idici nei due gruppi.
Per quanto riguarda gli eventi avversi di grado 2-4, sono stati registrati 55 eventi (16%) nel braccio rilpivirina vs 108 (31%) nel braccio efavirenz, (p<0.0001). Le successive discontinuazioni di terapia legate alla comparsa dell’evento avverso sono state 8 (2%) con rilpivirina vs 27 (8%) con efavirenz. I più comuni eventi avversi sono stati: rash, vertigini, incubi e sogni anormali.
Nello studio THRIVE sono stati screenati 947 pazienti, di questi 678 sono stati arruolati e randomizzati a rilpivirina oppure ad efavirenz (7). Il disegno era quindi molto simile allo studio ECHO, differenziandosi però nella scelta della coppia di nucleosidici. Nel THRIVE erano possibili tre diverse opzioni: emtricitabina/tenofovir DF, abacavir/lamivudina, oppure zidovudina/lamivudina. Dopo 48 settimane di osservazione l’86% dei pazienti nel braccio rilpivirina raggiungeva e confermava un HIV-RNA <50 copie/mL, contro l’82% del braccio efavirenz con ottenimento del criterio di non inferiorità del 12% (endpoint primario) con margine al 10% (p <0.0001).
Le discontinuazioni, prima della 48 settimana, sono state 106, equamente distribuite tra i due terzi farmaci. Per quanto riguarda gli eventi avversi ne sono stati registrati 15 nel braccio rilpivirina e 25 nel braccio efavirenz. Gli eventi classificati di grado tra 2 e 4 erano meno comuni con rilpivirina (16%), rispetto al braccio efavirenz (31%), p < 0.0001. Sono stati rilevati principalmente rash e vertigini (p<0.0001) ed incremento dei livelli ematici dei lipidi, più elevati con efavirenz rispetto a rilpivirina (p<0.0001).
Al contrario dello studio ECHO, nello studio THRIVE non si è rilevata la differenza di efficacia, statisticamente significativa, stratificando l’HIV-RNA in >/< 500.000 copie/mL, mentre è stato ottenuto nel braccio rilpivirina un maggiore incremento della conta dei CD4+ (189 vs 171 cellule/mmc, p =0.09).
 
La pooled analysis a 96 settimane
Di recente sono stati presentati i dati relativi alla pooled analysis a 96 settimane degli studi ECHO e THRIVE (8, 9), che hanno dimostrato che rilpivirina, quando associata a tenofovir /emtricitabina non è inferiore ad efavirenz nel raggiungere l’end point primario di risposta virologica (HIV-RNA < 50 copie/ml) in pazienti adulti con infezione da HIV. Rilpivirina + emtricitabina/tenofovir sulla popolazione globale mostra un’efficacia non-inferiore rispetto a efavirenz + emtricitabina/tenofovir a 96 settimane, con una risposta globale in ogni gruppo del 77% all’analisi snapshot (9). Nella popolazione in cui il farmaco è indicato (≤100.000 cp/ml) i tassi di risposta sono stati dell’83% per il gruppo rilpivirina+ emtricitabina/tenofovir e dell’80% per il gruppo efavirenz + emtricitabina/tenofovir. Tra le 100.000 e le 500.000 cp/ml i tassi di risposta sono stati simili (74% vs 73% rispettivamente) (Figura 1).
 
 
La percentuale di fallimenti virologici durante il secondo anno (dalla settimana 48 alla settimana 96) è stata bassa e simile per il gruppo rilpivirina + emtricitabina/tenofovir e efavirenz + emtricitabina/tenofovir. In ambito di safety, rilpivirina ha mostrato di possedere un profilo globale di safey più favorevole, con meno interruzioni legate agli eventi avversi (Tabella 5).
 
 
Rilpivirina ha evidenziato tassi più bassi rispetto ad efavirenz di eventi avversi totali di grado 2-4, vertigini, sogni anormali/incubi e rash (di qualsiasi grado) e alterazioni lipidiche di grado 2-4 (Figura 2).
 
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