Soppressione virologica prolungata e regressione della fibrosi
I risultati a 240 settimane dimostrano che il trattamento con tenofovir, oltre che mantenere la soppressione prolungata della carica virale, si associa ad una regressione della fibrosi epatica [32]. In particolare, tra i 348 pazienti per cui erano disponibili le biopsie sia al basale sia a 240 settimane, 335 (96%) hanno registrato un miglioramento dell'istologia epatica complessiva (definito come una riduzione di almeno 1 punto dello score di fibrosi, Ishak) o sono rimasti stabili. Dei 96 pazienti che presentavano una cirrosi (Ishak score „ 5) all'inizio della terapia, 71 (74%) hanno mostrato una regressione della fibrosi dopo 5 anni. 70 pazienti (73%) hanno registrato una riduzione - rispetto al basale - di almeno 2 punti dello score di Ishak.
Lo studio di Marcellin ha "brillantemente" spostato il focus dalla sola soppressione virologica alla regressione della fibrosi quale marker di "cura" nei pazienti con cirrosi da virus B.
Ad oggi, nello studio col tenofovir non sono stati riportati né gli eventi clinici a distanza suddivisi tra coloro che hanno ottenuto o meno la regressione della fibrosi e non sono stati identificati chiari predittori di regressione della fibrosi. Per il primo punto non ci resta che aspettare qualche anno ma è auspicabile che in tutti quelli che hanno ottenuto la regressione istologica non si osservino nel tempo eventi clinici secondari all'epatopatia.
Per quanto concerne, invece, il secondo punto, è fondamentale continuare a cercare di individuare marcatori non invasivi (clinici, biochimici, strumentali) in grado di predire sia la regressione della fibrosi sia i successivi esiti clinici. Ciò consentirà di riservare l'accertamento istologico a gruppi selezionati di pazienti che hanno ottenuto gran beneficio dalla terapia e nello stesso tempo di massimizzare la sorveglianza clinica e strumentale tra coloro che, non avendo ottenuto la regressione della fibrosi, mantengono i maggiori rischi di comparsa delle complicanze correlate alla cirrosi. I dati dello studio di Marcellin ci consentono di affermare che nei pazienti con cirrosi la soppressione virologica sostenuta permette, nella gran parte dei pazienti, la regressione della fibrosi ed un conseguente impatto positivo sugli esiti clinici a distanza, tanto da affermare che in questi pazienti la regressione della fibrosi più che la soppressione virologica dovrebbe essere il principale obiettivo della terapia.
"Regression of cirrhosis and fibrosis in patients with liver disease... reduction of fibrosis among significant numbers of patients cannot be explained solely by sampling error" [33].