Farmacocinetica e farmacogenomica
 
Un lavoro di Tiraboschi et al (abstract 612) evidenza una buona penetrazione nel seme di pazienti HIV+ di maraviroc pur registrando casi di discordanza con il plasma per quanto attiene la piena soppressione della carica virale, suggerendo come la farmacodinamica di questo comparto resti ancora da indagare.
 
Sempre in tema di comparti, il gruppo di Fayet-Mello et al (abstract 614) ha presentato i primi dati sulla penetrazione intracellulare di raltegravir, evidenziando una marcata variabilità interindividuale di accumulo cellulare, pur rappresentando questo in media circa il 5% delle concentrazioni plasmatiche. In ogni caso si è mostrata una perfetta correlazione tra livelli plasmatici e cellulari, suffragando l’uso dei primi nella TDM.
 
Nella parte di studi farmacocinetici, Gandi et al (abstract 617) ha evidenziato che tra i fattori che influenzano in modo significativo la farmacocinetica di atazanavir nella popolazione femminile vi sono non solo l’attesa interazione con gli estroprogestinici (che ne determinano una riduzione delle concentrazioni del 53%), ma il sorprendente effetto del diminuito filtrato glomerulare renale (< 60 ml/min), che si associa ad un incremento del 58% delle concentrazioni di ATV. Questo data suffraga una inattesa e non trascurabile quota di eliminazione renale del farmaco.
 
Il nuovo inibitore della maturazione MPC-4326 ha mostrato nel lavoro di Beelen et al (abstract 615) un profilo significativo di interazioni farmacologiche in virtù del suo metabolismo legato all’enzima UGT1A3: la cosomministrazione di rifampicina, DRV/r e TPV/r ne riduce le concentrazioni dal 48 al 16%, mentre lo stesso farmaco, induttore del sistema UGT, incrementa le concentrazioni di raltegravir di 4 volte.
 
L’impatto clinico di questi dati verrà analizzato nelle fasi più avanzate di sperimentazione del nuovo composto. Una curiosità è rappresentata dal lavoro di Gandhi et al (abstract 604), ove si è dimostrato che la concentrazione di EFV misurata nei capelli dei pazienti rappresenta un parametro predittivo di esposizione farmacocinetica individuale predittivo di successo virologico.
 
Sul fronte farmacogenetico hanno destato interessare due lavori riguardanti lo studio di polimorfismi del gene ABCC10 codificante per una pompa di efflusso cellulare: nel primo (Liptrott et al, abstract 600) sembra regolare la penetrazione di nevirapina all’interno dei linfociti, nel secondo (Pushpakom et al, abstract 742) sembra associarsi alla comparsa di disfunzione tubulare nei pazienti in tenofovir, che ne rappresenterebbe un substrato nel trasporto tubulare.