Peg-interferone alfa2a
 
Complessivamente, è stata osservata una clearance dell’HBsAg nei pazienti trattati con PEG-IFN alfa2a±LAM nel 12.2 %, con conversione S-antiS nel 7% dei casi; tra i pazienti che hanno ottenuto una risposta virologica persistente (HBV-DNA < 400 copie/ml) si è ottenuta clearance dell’HBsAg nel 72%. Il PEG-IFN si conferma anche in questa casistica di pazienti HBeAg negativi come il farmaco più efficace nell’indurre negativizzazione dell’HBsAg e questa azione si protrae negli anni dopo la sospensione del trattamento.
 
POST-TRATTAMENTO 6 M 1 ANN0 2 ANNI 3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI
Perdita HBsAg
           
PEG±LAM, n 230
4.3%
4.8%
6.1%
8.7%
10.9%
12.2%
LAM, n 85
0%
0%
0%
0%
2.4%
3.5%
Conversione S-antiS
           
PEG±LAM, n 230
3.0%
3.5%
3.0%
4.1%
4.3%
7.0%
LAM, n 85
0%
0%
0%
0%
1.2%
2.4%
 
Lau e coll (11) hanno mostrato i dati sulla variazione della concentrazione dell’HBsAg in corso di terapia con PEG-IFN alfa2a come valore predittivo di risposta al trattamento, in questo caso intesa come siero conversione e-antie, trattandosi di pazienti HBeAg positivi. Sono stati retrospettivamente valutati 542 pazienti trattati con PEG-IFN alfa2a per 48 settimane da solo o in combinazione con LAM, con un follow-up post-trattamento di 1 anno: complessivamente vi è stata sieroconversione e-antie nel 32% a 6 mesi e nel 42% a 12 mesi. Un titolo di HBsAg < 1500 UI/mL a 12 o 24 settimane di trattamento è risultato predittivo di risposta favorevole.
 
Livello di HBsAg (IU/mL)
 
Settimana 12, n 510
Settimana 24, n 513
 
<1.500
1.500-20.000
≥20.000
<1.500
1.500-20.000
≥20.000
% pazienti
21%
55%
24%
32%
52%
16%
Response rate
           
6 mesi
post-terapia
51%
29%
16%
50%
24%
11%
1 anno
post-terapia
55%
35%
24%
51%
32%
19%