Sicurezza e tossicità dei NUC
 
La LAM e il TDF sono classificati dall’FDA per quanto riguarda la sicurezza durante la gravidanza rispettivamente in categoria C e B. Sono state valutate 11.950 gravidanze osservate in maniera prospettica dal gennaio 1989 al luglio 2008 (i dati sul TDF sono stati disponibili a partire dal 2001 e quelli di donne con monoinfezione da HBV dal gennaio 2003), confrontando la prevalenza di difetti congeniti tra esposizione ai farmaci durante il primo trimestre vs secondo/terzo trimestre ed utilizzando come popolazione di controllo il registro di sorveglianza dei CDC sulle malformazioni neonatali (Metropolitan Atlanta Congenital Defects Program).
 
Sono disponibili dati solo su LAM e TDF, in quanto nel registro sono riportati per ora solo pochissimi casi di esposizione agli altri analoghi utilizzati per la terapia dell’epatite cronica B.
 
DIFETTI CONGENITI TDF LAM ALTRI ARV
ESPOSIZIONE I TRIM (N°)
606
3089
4329
Difetti (N, %)

(95% CI)
14 / 2.3%

(1.3-3.9%)
91 / 2.9%

(2.4-3.6%)
124 / 2.9%

(2.4-3.5%)
ESPOSIZIONE II-III TRIM (N°)
336
4631
5618
Difetti (N, %)

(95% CI)
5 / 1.5%

(0.5-3.4%)
121 / 2.6%

(2.2-3.1%)
145 / 2.6%

(2.2-3.0%)
 
Gli autori concludono che non è stato osservato alcun aumento di malformazioni congenite in corso di esposizione a LAM e TDF né in confronto agli altri ARV né verso quanto osservato dai CDC (2.72 difetti congeniti ogni 100 nati vivi).
 
Viganò e coll (9), del gruppo del professor Massimo Colombo, hanno presentato i dati sulla tossicità renale della loro ampia casistica di pazienti con LAM-resistenza in terapia di combinazione LAM-ADV. Lo studio presentato ha valutato 275 pazienti con una ClCr al basale ≥50 ml/min e trattati in media per 35 mesi (7-77 mesi): i risultati hanno evidenziato che i pazienti con una ClCr al basale compresa tra 50 e 89 ml/min hanno presentato un peggioramento della funzionalità renale, intesa come aumento della creatininemia ≥ 0.5 mg% o una riduzione della ClCr < 50 ml/min, nel 45% vs il 17% dei pazienti con ClCr>89 ml/min. Si è, inoltre, resa necessaria una riduzione della posologia dell’ADV nel 16% dei pazienti ed è stata osservata l’insorgenza de novo di ipertensione arteriosa nel 17% dei pazienti trattati. In conclusione, è stato osservato un rischio significativo di peggioramento della funzionalità renale in pazienti con ClCr al basale compresa tra 50 e 89 ml/min, per cui è raccomandato un attento monitoraggio dei parametri di funzionalità renale in caso di utilizzo dell’ADV, eventualmente passando ad altre molecole nei pazienti a maggior rischio di sviluppare complicanze renali (cirrosi scompensata, pazienti in terapia diuretica, ecc).