Il DAD però non è stato il solo studio presentato al CROI che ha analizzato la tossicità miocardica dei singoli inibitori della proteasi. Il French Hospital Database on HIV, in risposta a un quesito specifico posto dall’EMEA di confermare su un data set indipendente dal DAD il segnale di potenziale tossicità legata all’esposizione recente di abacavir, ha costruito uno studio caso-controllo che ha permesso di analizzare l’associazione tra esposizione recente e corrente degli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa e l’esposizione cumulativa dei PI, al rischio di infarto del miocardio. In questo caso non si trattava di uno studio di coorte, bensì di uno studio caso-controllo costruito su un data set che ha finalità principalmente amministrative e non cliniche, in cui sono stati inclusi circa il 57% di tutte le infezioni da HIV seguite in Francia (oltre 50000 pazienti). I casi (289) sono stati identificati tra i pazienti con una anamnesi positiva per infarto del miocardio certo o probabile e i controlli (884) sono stati appaiati per sesso, età e pari durata di follow up. L’odds ratio veniva riportato soltanto per i farmaci per i quali esisteva almeno un numero di 100 pazienti esposti. La figura 1 mostra l’associazione tra l’esposizione dei vari PI e l’infarto miocardico.
 
Figura 1: Associazione tra esposizione cumulativa agli inibitori della proteasi di HIV e rischio di infarto del miocardio nel French Hospital Database.
 
Final model
Cumulative exposure
(per additional year)
N
exposed
N
exposed cases
OR [95% CI] p value
Saquinavir +/-r
324
92
0.96
0.80 - 1.15
0.669
Indinavir +/-r
497
146
1.10
0.98 - 1.24
0.117
Nelfinavir
453
131
1.12
0.98 - 1.28
0.110
Lopinavir/r
290
94
1.37
1.09 - 1.72
0.006
Amprenavir/fos-amp +/-r
117
46
1.42
1.19 - 1.95
0.001
 
Final model combining all Pls but SQV
Cumulative exposure
(per additional year)
N
exposed
N
exposed cases
OR [95% CI] p value
PI +/-r
864
239
1.16
1.07 - 1.26
< 0.001
Saquinavir +/-r
324
92
0.95
0.83 - 1.10
0.502
 
Similar results were observed when restricting the analysis to patients
with first ART after inclusion in the cohort
Lang S, et al. CROI 2009. Abstract 43LB.
 
I risultati di questa analisi sono sorprendentemente simili allo studio DAD. Era possibile confermare una associazione tra infarto del miocardio ed esposizione a ogni PI (OR=1.16, 95% CI: 1.07-1.26), ad eccezione di saquinavir. Tale associazione era statisticamente significativa per lopinavir e amprenavir/fosamprenavir [4].
 
Dunque l’esposizione cumulativa ai PI configura un rischio tempo-dipendente di infarto miocardico, tuttavia non tutti i PI conferiscono un rischio equivalente. Particolare attenzione è stata posta su lopinavir, indinavir e aprenavir/fosampenavir, mentre per altri PI di più recente introduzione in commercio, quali atazanavir e darunavir gli anni persona di osservazione sono ancora troppo limitati per esprimere una associazione significativa.