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Le conclusioni |
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... sia nei genotipi 1/4 (55% vs 40%) che nei genotipi 2/3 complessivamente considerati (88% vs 75%). Lo studio statunitense IDEAL, condotto nei pazienti con genotipo 1, è più difficile da interpretare, poiché mostra un’equivalenza in termini di risposta SVR complessiva; mentre dopo stratificazione per peso corporeo, le percentuali di SVR sono maggiori per peg-IFN alfa2a nella fascia di pazienti con peso corporeo compreso tra 65 e 85 Kg, che corrisponde al peso medio della nostra casistica. |
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Questi elementi confermano l’esistenza di differenze geografiche capaci di influire sulla risposta al trattamento anti-HCV e, in questo senso, è interessante rilevare come gli studi condotti in un solo centro diano risultati attendibili e specifici per una determinata popolazione in quanto meglio controllati poiché riflettono omogenea selezione di pazienti rispetto a studi multicentrici. |
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In conclusione, i risultati del nostro studio, e di altri studi simili, aiutano a raffinare l’approccio terapeutico del paziente con epatite cronica C; oltre che sui criteri di età, genotipo, carica virale e presenza di comorbilità, questi studi suggeriscono l’opportunità di una scelta individualizzata basata anche sulle caratteristiche del farmaco, favorendo l’impiego di peg-IFN alfa2a nel trattamento di pazienti con genotipo 1, 2 e 4. Le recidive post-trattamento spingono a studiare nuove soluzioni di trattamento nei pazienti con malattia epatica avanzata e stabilizzata, nei quali la recidiva epatitica può causare scompenso clinico. |
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