Verso la personalizzazione della HAART: lopinavir/r dimostra pari efficacia e sicurezza sia in duplice terapia (con tenofovir) che in triplice terapia (con 2 NRTI)
 
“Garantire una maggiore semplificazione e personalizzazione della terapia antiretrovirale nel paziente con infezione da HIV associata ad una elevata efficacia e minori costi”: questo uno dei messaggi principali emersi dalla 4th International AIDS Society Conference (IAS) di Sydney, che ha visto riuniti i principali esperti mondiali di terapia antiretrovirale.
Le linee guida per la gestione terapeutica dell’infezione da HIV raccomandano, come terapia iniziale, una HAART basata su 3 farmaci, ma oggi diverse alternative si aggiungono a questa strategia per poter venire incontro alle necessità delle persone HIV+ salvaguardando l’efficacia della terapia. Va aggiunto che uno schema farmacologico virologicamente valido e basato su 2 farmaci, potrebbe contribuire a ridurre le diverse tossicità farmacologiche, a risparmiare opzioni terapeutiche future, oltre a diminuire i costi economici legati alla triplice combinazione.
In questo panorama, di vive sperimentazioni volte ad individuare approcci terapeutici sempre più vicini alle esigenze del paziente, emerge lo studio KALEAD1, la prima esperienza clinica di confronto con lopinavir/r tra una duplice terapia ART e la triplice HAART. I risultati evidenziano che la duplice terapia con lopinavir/r e tenofovir è altrettanto efficace e sicura quanto la triplice HAART, considerata lo standard-of-care nei pazienti HIV+ adulti naive.
Da sottolineare il valore dello studio all’interno del panorama della ricerca italiana: KALEAD1, ideato e condotto interamente in Italia, ha coinvolto diversi centri clinici di riferimento, fornendo un importante contributo alla nostra ricerca clinica.
Ma non solo: i risultati di KALEAD1 disegnano un’ulteriore strategia di utilizzo di un farmaco come lopinavir/r, considerato uno dei più efficaci e sicuri nell’armamentario della terapia anti-HIV, nell’ottica di una maggiore personalizzazione della terapia antiretrovirale. Lo studio conferma il beneficio terapeutico di questo farmaco, in un’ottica NUCS-sparing della HAART caratterizzata dal mantenimento della efficacia clinica, della sicurezza e del profilo di tollerabilità, con una sensibile riduzione dei costi.
 
  Lo studio KALEAD1
Lo studio KALEAD1 è uno studio della durata di 72-74 settimane, di fase III, randomizzato, in aperto che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di un regime HAART a due farmaci, costituito da lopinavir/r in associazione a tenofovir, rispetto ad un regime “classico” a tre farmaci a base di lopinavir/r, in soggetti con infezione da HIV naive alla terapia antiretrovirale.
Nello studio sono stati randomizzati 152 soggetti, 72 nel braccio a due farmaci e 50 nel braccio a 3 farmaci.
Lo studio si è articolato in due fasi: la prima della durata di 24-26 settimane - il cui obiettivo è stato quello di valutare la sicurezza e l’efficacia della strategia a due farmaci - e la seconda della durata di 48 settimane, nella quale sono stati ammessi soltanto i soggetti virologicamente soppressi alla fine della fase I...
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  Il commento del professor Mauro Moroni
Nella gestione dei farmaci antiretrovirali, le Linee Guida rappresentano il riferimento costante. I farmaci anti HIV sono costosi, non immuni da effetti indesiderati, con differente grado di “fragilità” nei confronti della variabilità virale.
Le Linee Guida sono, quindi, una traccia autorevole ed un avvallo alle prescrizioni.
La popolazione HIV+, è sempre più disomogenea e come tale richiede sempre più prescrizioni “disegnate” sul singolo paziente. Le Linee Guida sono forzatamente generiche. All’esigenza di individuare alternative terapeutiche innovative risponde la sola sperimentazione clinica...
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L’importanza della personalizzazione della HAART
 
 
  Uno schema HAART ritagliato sulle esigenze e caratteristiche del paziente HIV+ può rappresentare un’alternativa importante in grado di garantire un’elevata efficacia della terapia e ridurre l’emergenza tossicità, oggi una delle problematiche più frequenti nella gestione clinica del paziente con infezione da HIV.
La scelta di lopinavir/r come il farmaco da utilizzare in questa strategia alternativa nasce dalle sue caratteristiche di efficacia clinica e di durabilità, dimostrate in questi anni di utilizzo nella pratica clinica.
L’esperienza con lopinavir/r in monoterapia è stata già impiegata in numerosi studi clinici: nel paziente naive, come strategia di induzione/mantenimento e nel paziente virologicamente soppresso, come semplificazione.